Gesù ha osservato i 10 comandamenti per noi

Di Matthew Johnston

Benché siamo empi, il Signore ci dichiara giusti quando ci rifugiamo in Cristo per fede (Rom. 3:21-26; 4:5). La giustificazione non si basa su una giustizia da raggiungere con le nostre capacità bensì sulla giustizia di Cristo (Fil. 3:9). Dio ci vede come vede il suo unigenito Figlio perché siamo rivestiti della giustizia di Cristo (Gal. 3:27). In altre parole, l’ubbidienza di Gesù diventa la nostra ubbidienza nella giustificazione (Rom. 5:19).

 Uno dei modi in cui si concretizza la giustizia di Cristo è la sua ubbidienza alla legge. Gesù non è venuto per abolire la legge ma per adempierla (Matt. 5:17). Gesù è nato “sotto la legge” (Gal. 4:4) ed “è il termine della legge, per la giustificazione di tutti coloro che credono” (Romani 10:4). I dieci comandamenti sono il sommario della legge morale di Dio (Deut. 5:22) e Cristo ha ubbidito perfettamente a tutti e dieci. Cristo ha fatto per noi quello che non avremmo mai potuto fare!

In che modo Gesù ha osservato i 10 comandamenti?[1]

  1. Gesù ha osservato il primo comandamento (“non avere dei oltre a me,” Es. 20:3): ha sempre insegnato e sostenuto l’unicità di Dio (“Io e il Padre siamo uno,” Giov. 10:30); Cristo ha glorificato il Padre sulla terra (Giov. 17:4); si fidava sempre del Padre e aveva uno zelo per la sua casa (Giov 2:17); ha ringraziato continuamente il Padre (Giov 10:41) e ha osservato ogni Suo comandamento (Giov 15:10); insomma, ha sempre amato il Signore Dio con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima e con tutta la sua mente (Matt. 22:37).

  2. Gesù ha osservato il secondo comandamento (“non farti scultura né immagine alcuna,” Es. 20:4-6): il suo culto era perfetto e ha sempre pregato il Padre con un cuore puro (Marco 14:36); ha condannato l’adorazione falsa del formalismo (Marco 7:1-23); non doveva farsi un’immagine di Dio perché Egli stesso è l’immagine del Dio invisibile (Col 1:16) ed “è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza” (Ebrei 1:3); essendo l’unica via al Padre (Giov. 14:6), lasciava che i suoi seguaci lo adorassero (Matt. 28:17).

  3. Gesù ha osservato il terzo comandamento (“non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano,” Es. 20:7): Gesù è un uomo perfetto e perciò non ha mai sbagliato nel parlare (Giac. 3:2); la sua lingua benedice sempre il Padre (Giac. 3:9); non ha parlato del suo ma ha detto solo quello che il Padre gli aveva detto di dire (Giov. 12:49); Gesù ha rivelato perfettamente il carattere del Padre, cioè il suo nome (Giov. 1:18).

  4. Gesù ha osservato il quarto comandamento (“Ricordati del giorno di sabato,” Es. 20:8-11): si ricordava sempre del sabato: “com’era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga” (Luca 4:16); è il Signore del sabato e le sue azioni dimostravano il vero significato del sabato (Marco 2:23-28); la sua morte sulla croce (e risposo nella tomba di sabato) ha guadagnato un riposo sabbatico per il popolo di Dio (Ebrei 4:9).

  5. Gesù ha osservato il quinto comandamento (“Onora tuo padre e tua madre,” Es. 20:12): fin da bambino Gesù onorava sempre e senza esitazione i suoi genitori terrestri: “stava loro sottomesso” (Luca 2:51); anche quando moriva sulla croce prendeva cura di sua madre (Giov. 19:27: “Ecco tua madre”); si sottometteva sempre alle autorità superiori in modo che piacesse al Padre (Rom. 13:1) e insegnava agli altri a rendere a Cesare quello che è di Cesare (Matt. 22:21).

  6. Gesù ha osservato il sesto comandamento (“Non uccidere,” Es. 20:13): Gesù promuoveva e difendeva sempre la vita; guariva ogni malattia e ogni infermità tra il popolo in Galilea (Matt. 4:23); è mansueto e umile di cuore (Matt. 11:29) ed era sempre pieno di compassione davanti alle sofferenze degli altri (Marco 7:32-37; 10:21); benediceva perfino le vite dei più piccoli (Marco 10:13); ha risuscitato altri dalla morte (Marco 5:38-42) ed Egli stesso è la vita incarnata (1 Giov. 1:1-3).

  7. Gesù ha osservato il settimo comandamento (“Non commettere adulterio,” Es. 20:14): trattava le donne con tutta purezza (1 Tim. 5:2); non ha mai guardato una donna per desiderala (Matt. 5:28); sapeva possedere perfettamente il proprio corpo in santità e onore e non conosceva nessuna passione disordinata (Col. 4:4-5); ha sempre difeso la santità e l’importanza del matrimonio (Giov. 4:16-18, Matt. 19:1-9).

  8. Gesù ha osservato l’ottavo comandamento (“non rubare,” Es 20:15): si è schierato contro quelli che facevano del tempio un covo di ladri (Marco 11:17); ha sempre dato liberamente e in modo generoso (Giac. 1:5); ha sfamato cinquemila uomini con due pani (Marco 6:41); provava sempre più gioia nel dare che nel ricevere (Atti 20:35); Cristo si è fatto povero affinché noi diventassimo ricchi (2 Cor. 8:9).

  9. Gesù ha osservato il nono comandamento (“Non attestare il falso contro il tuo prossimo,” Es. 20:16): Gesù è la verità e ha sempre detto la verità (Giov. 1:14); “Tutti gli rendevano testimonianza e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca” (Luca 4:22); non ha mai mentito, non ha mai lusingato, non ha mai sparlato di qualcuno; “Oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva a colui che giudica giustamente” (1 Pietro 2:23).

  10. Gesù osservò il decimo comandamento (“Non concupire… cosa alcuna del tuo prossimo,” Esso 20:17): colui a cui appartengono tutte le cose ha dichiarato “Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo” (Luca 9:58); ringraziava il Padre in ogni cosa (Marco 6:41); si è sempre accontentato dello stato in cui si trovava (Luca 4:1-12; Fil 4:11).

[1] Questo articolo è stato ispirato da un articolo di Mark Jones: “Jesus Kept the 10 Comandments” (https://www.reformation21.org/blogs/christ-kept-the-10-commandment-1.php). Diversi di questi esempi sono adattati direttamente dal suo articolo.

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